Nei momenti di difficoltà è bene non lasciarsi abbattere, ma cercare delle soluzioni concrete.
Questo è l’obiettivo di eventi come il Ravello Energy Festival e della Convention Assium, che cercano di dare una risposta al problema del caro energia, in un momento di crisi economica. Occasioni di confronto che hanno coinvolto gli utility manager delle principali aziende italiane prima nella splendida cornice della Costiera Amalfitana il 13 e 14 ottobre e poi a Milano lo scorso 10 novembre.
Tra questi anche Giuseppe Dell’Acqua Brunone, CEO di Revoluce e CMO di Stantup, imprenditore e formatore nel mercato energetico, ideatore del Ravello Energy Festival e tra i relatori della Convention Assium, l’Associazione Utility Manager Italia.
Ancor prima di parlare di costi dell’energia, secondo Giuseppe Dell’Acqua Brunone è bene parlare di gestione del servizio e, soprattutto, di Customer Experience.
“Il mercato energetico di oggi è caratterizzato dal numero 96176. 9 sono i minuti che ci vogliono per leggere una bolletta, 6 le ore che servono per capirla davvero, considerate le oltre 176 voci presenti. – Spiega Giuseppe Dell’Acqua Brunone – Il primo problema, dunque, è la bolletta, la sua leggibilità, la chiarezza nella relazione. E visto che l’energia è come l’aria che respiriamo e ci accorgiamo della sua importanza solo quando manca, diventa urgente definirsi, differenziarsi, confrontarsi sui valori che ci rendono unici e che rendono unica la figura dell’utility manager”.
L’utility manager, o manager delle utenze, aiuta il consumatore non solo nella gestione ottimale dell’energia, ma lo aiuta a diventare più consapevole dei suoi consumi e di come gestirli. Questo vuol dire avere un rapporto diverso con il proprio fornitore, che non è più visto solo come colui che invia le odiate bollette, ma anche consumare in modo diverso e risparmiare quando possibile. L’energia diventa, quindi, una vera e propria risorsa, e non più solo una tassa da pagare. Questo rapporto non è, però, possibile senza una base di fiducia.
“Il compito di un buon manager è quello di creare ed innovare. – Prosegue Dell’Acqua Brunone – Creare valore per la propria azienda e i propri utenti e contribuire al tempo stesso al progresso del proprio settore. Guardando al futuro oggi possiamo dire che la direzione che sta prendendo il mercato energetico è quella della digitalizzazione, fino a raggiungere un’erogazione full-digital, che vedrà sparire alcuni player tradizionali e l’arrivo di nuovi. Questo vuol dire che se si vuole sopravvivere è necessario impostare sin da oggi la propria azienda in quella direzione, guidando il cliente in questa trasformazione”.
Parliamo di prezzi. Dell’Acqua Brunone nel corso del suo speech ha somministrato agli astanti diversi sondaggi live: uno dei risultati più interessanti è il dato che riguarda il modo in cui consumeremo energia nel prossimo futuro. Dai risultati è emerso che il 35% dei rispondenti ritiene che si andrà verso un consumo flat, in cui sulla base di un canone fisso mensile e si può consumare quanto si vuole (una sorta di Netflix dell’energia, per intenderci). In realtà questo è un aspetto molto complesso, che andrà valutato anche alla luce del tipo di offerta del servizio e di eventuali servizi accessori e complementari.
Nel 2022 l’Italia è stato il Paese che ha fatto registrare il più alto aumento del costo l’energia. La gestione, e l’eventuale riduzione, di prezzo, però, non può essere scaricata del tutto sulle spalle del singolo fornitore, ma andrebbe inquadrato in un accordo tra tutti gli attori coinvolti, incluso il Governo.
“L’energia rischia di diventare un bene di lusso, e dobbiamo lavorare per far sì che questo non accada. Le occasioni di confronto tra gli operatori fanno sicuramente bene al mercato e sono utili a trovare una soluzione nel breve periodo. Per questo stiamo già organizzando per l’inizio del prossimo anno l’evento Utility Day 2023” conclude Giuseppe Dell’Acqua Brunone.